ELEZIONI 2018: LA PROPOSTA DELLA C.L.N.

4.12.17

La trappola sta scattando di Sandro Arcais

E comunque le cose stanno andando come previsto: la creazione artificiale in Italia (in vista delle elezioni) di un pericolo fascista contro cui compattare un fronte antifascista. I passaggi sono questi:

– creare povertà e insicurezza con politiche austeritarie e neoliberista, e siccome si sa che le persone in difficoltà tendono a protestare, ribellarsi, delinquere, dare retta ai comunisti o agire in maniera inconsulta …

– contemporaneamente in questo tessuto sfilacciato immettere massice dosi di immigrati
Attenzione: l’immigrazione è cruciale, solo lei può fare il lavoro che sta facendo (= netta separazione tra Buoni e Cattivi)
– immettere poi un neofascismo sociale che sulla questione immigrazione unisce il classico e spiccio approccio (“zecche”, “negri”, “scimmie”) con quello ispirato alle categorie di Marx (“alla Fusaro”, diciamo)

– fare scattare l’associazione: tutti coloro che si oppongono all’immigrazione (anche quelli “alla Fusaro”) sono brutti e sporchi fascisti/nazisti; se loro ragionano come te, allora significa che i tuoi ragionamenti e argomenti (e in fondo tu stesso) sono fascisti/nazisti

– l’opinione pubblica (ovvero: tutti coloro che quando guardano un telegiornale sono convinti di guardare semplicemente un telegiornale) è distratta sul PERICOLO FASCISTA mentre loro indisturbati si avviano a commissariare l’Italia e a “grecizzarla”.

E siccome io sono un complottista e me ne vanto, sono convinto che anche i gruppi del neofascismo rampante italiano siano etero diretti. E vi spiego cosa me lo fa pensare.
Roberto Fiore è l’attuale segretario di Forza Nuova. Non vi sto a raccontare la sua storia di picaro del neofascismo violento degli anni Settanta. Quello che interessa è che nei primi anni Ottanta del secolo scorso è costretto a scappare in Inghilterra perché inseguito da un ordine d’arresto per possesso di esplosivi e armi e per un suo presunto coinvolgimento nella strage della stazione di Bologna dei primi anni Ottanta.
«In quegli anni (siamo nei primi degli Ottanta) alcuni militanti della destra radicale hanno l’opportunità di incontrare Morsello e Fiore a Londra e rimangono colpiti e stupiti  dalle loro enormi possibilità economiche e finanziarie: cosa che in Italia non s’era mai evidenziata». (tratto dall’intervento del deputato di Alleanza Nazionale Enzo Fragalà, membro della Commissione di inchiesta parlamentare sul terrorismo e le stragi in Italia, nella seduta del gennaio 2001; lo puoi trovare qui)
Il fatto è che Roberto Fiore in Inghilterra diventa molto probabilmente un uomo dei servizi segreti inglesi per sfuggire all’estradizione, e come tale si infiltrò nelle organizzazioni fasciste inglesi. La notizia è presente in un rapporto del 1991 di una Commissione d’inchiesta europea (a pagina 42), è ripetuta più volte dall’onorevole Fragalà nel documento citato e riportata in fonti inglesi come questa.
È sempre l’onorevole Fragalà, nella stessa seduta della commissione, ad affermare che una serie di fonti documentate sostengono
«che i due soggetti [Fiore e il suo compagno di latitanza dorata Morselli] continuano ad essere in forza ad un settore del Secret intelligence service inglese, ma addirittura che l’avventura politica rappresentata dal movimento denominato  Forza Nuova abbia quale referenti occulti gruppi nazionalcomunisti attivi prevalentemente all’estero, in paesi come la Russia, la Bulgaria, la Romania e la Serbia. (…)  L’attività politica di Roberto Fiore e Massimo Morsello può ragionevolmente rappresentare per la comunità di intelligence d’oltremanica una sorta di cavallo di Troia negli ambienti più prossimi agli apparati di sicurezza dell’ex Patto di Varsavia. (…) In particolare, nelle pagine 7-8 del numero zero del mensile «Rosso è Nero» (che depositiamo agli atti della Commissione) finanziato dall’organizzazione messa in piedi da Fiore e Morsello vi è un appello «all’unità dei Nazionalrivoluzionari europei del Comitato Centrale del PCN (Partito Comunista Nazionalista)», in cui – partendo da un libro intitolato Nazionalcomunismo scritto da Luc Michel, fondatore nel 1984 del PCN, ed edito dalla Società editrice Barbarossa – viene avanzata la proposta di «sottrarre all’estrema destra la sua frangia nazionalista. In questo senso, la strategia si concretizza nella costituzione del Fronte nero-rosso-verde costituito dal PCN, dove militano assieme ex militanti nazionalrivoluzionari, ex comunisti ed ecologisti».
Come agente inglese, dunque, Fiore infiltra i partiti nazionalisti e fascisti dell’ex impero sovietico, ma soprattutto si fa attivo promotore di quella fusione e ibridazione tra classici argomenti e valori della destra nazionalista, l’anticapitalismo del fascismo prima maniera e tutta una serie di categorie marxisticheggianti. Che se ricordate era il cocktail dei primi fasci mussoliniani (manca solamente l’anticomunismo radicale, spiegabile con la crisi profonda del comunismo, e di quello italiano in particolare: perché prendersela con un moribondo?). E anche Mussolini fu foraggiato abbondantemente dagli inglesi.
Qual è la funzione del neofascismo attuale? Funzione per cui è utilizzato da potenze straniere che per ragioni diverse sono interessate alla debolezza, frammentazione, depressione, paralisi dell’Italia e degli Italiani? Essenzialmente rendere difficile lo sviluppo in Italia di un sovranismo e patriottismo popolare, costituzionale e democratico del tipo di quello che guidò la lotta partigiana (non tutti: c’era qualcuno che già ben prima della fine del conflitto lavorava a stretto contatto degli inglesi). Se, infatti, il patriottismo e il sovranismo vengono associati in maniera diretta, eclatante e intimidatoria alla netta opposizione contro l’immigrazione irregolare e incontrollata, come fatto dal gruppo di skinhead veneti



e se quanto avvenuto è raccontato con un titolo simile 


allora il gioco è fatto: patriottismo = essere contro gli immigrati = fascismo. Ecco perché sono convinto che l’immigrazione sia un ingrediente necessario in questo scenario. Senza, la polarizzazione fascisti/antifascisti non sarebbe stata possibile. Sarebbe stata più semplice la crescita di una forza sovranista, nazionale, patriottica, popolare, costituzionale che si sarebbe opposta alle politiche austeritarie, neoliberiste, globaliste attuate in Italia dal 2012 in poi, e avrebbe rappresentato un pericolo ben maggiore dell’impresentabile neofascismo per le forse nazionali e straniere che tengono per le palle il nostro paese. Anche gli immigrati, come l’euro, la BCE, i mezzi di informazione, i gruppi neofascisti e le ONG sono strumenti di governo di una situazione che si fa sempre più esplosiva. 

P.S. per la cronaca: la pagina fb del gruppo autore dell’incursione a Como è stata oscurata. Giudicate voi se l’oscuramento sia proporzionato all’azione. Non era la censura un metodo fascista? Chi è più fascista? O meglio: quale fascismo è più pericoloso? Il fascismo di un gruppetto di teste rasate che si introducono in una riunione e impongono l’ascolto di un loro comunicato, o il fascismo di una multinazionale che silenzia (censura) la pagina di quello stesso gruppetto?

Fonte: CLN-Sardegna

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